...un
cuore che batte mi lasciò, ahimè !
l'
astuzia di Satana
perchè
memore io resti dei miei tormenti.
L'
oscura fiamma, che qui bruciare io sento,
dovrei,
infelice, chiamarla amore? |
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Scritto
attorno al 1840 e rappresentato nel 1843, L' Olandese Volante,
(o Il Vascello Fantasma) può essere considerato il primo dei
grandi drammi Wagneriani, sia per l' impianto musicale che per la
decisa svolta in direzione del mito, dopo gli incerti esiti del
grand-opera storico , il Rienzi. Rielaborando una leggenda popolare
riscritta pochi anni prima da Heine, Wagner vi inserisce uno dei temi
fondamentali della sua successiva produzione, quello della redenzione
, della forza sovrumana dell' amore che riesce a infrangere il
dettato divino della punizione eterna. Condannato a vagare
eternamente tra i mari per il suo peccato
d’orgoglio — e tra i suoi
“antenati”, oltre all’ebreo errante Ashavero
si intravedono potentemente i grandi colpevoli di hybris, a
iniziare da Ulisse — l’Olandese viene strappato
al suo destino dal sacrificio di Senta, che volge le spalle
a un felice matrimonio “borghese” per amarlo a prezzo
della propria vita e dunque salvarlo, risolvendo il dramma
in un fiiiale di morte e trasfigurazione che suscitò le ire di
Friedrich Nietzsche.
Come
le altre sue versioni wagneriane, risalenti agli anni Venti ma ancora
oggi per molti versi insuperate, la traduzione di Guido Manacorda
riesce a fondere il rispetto del senso letterale del testo con il
mantenimento dei suoi valori poetici. Un sobrio commento dà
modo al lettore di penetrare i significati dell’opera anche
nella sua articolazione musicale, mentre un altrettanto
misurato apparato di note riporta le non molte varianti del
testo propriamente letterario rispetto a quello dello spartito
teatrale.